A 24 anni di distanza dal convegno di Parma, del 2000, è stato nuovamente organizzato in Italia il Congresso Mondiale sulle Zoppie dei Ruminanti. È un convegno scientifico che viene svolto ogni due anni in una nazione diversa e quest’anno si è tenuto dal 16 al 20 settembre tra Padova, Venezia e Treviso. Ha riunito maniscalchi bovini, veterinari podologi, ricercatori universitari e altri operatori del settore: vi hanno preso parte circa 390 persone provenienti da 34 Paesi e gli italiani sono stati oltre 80.

1° Giorno

L’evento è iniziato il 16 settembre, con 3 workshop precongressuali pratici presso la Società Agricola San Giovanni di Camisano Vicentino, di proprietà della famiglia Dalle Palle da tre generazioni; stalla con circa 600 vacche in lattazione di cui 150 munte in una sala a spina di pesce ed il resto con 6 robot di mungitura. Ottima è stata l’ospitalità e la collaborazione dell’azienda che ha accolto gli oltre 60 partecipanti ai workshop.

Nigel Cook, in due lezioni pratiche di un’ora e mezza svolte all’interno delle corsie, ha parlato dei due aspetti più importanti per assicurare un tempo di riposo ottimale alle bovine e per ridurre, quindi, l’incidenza delle zoppie legate alla stagione estiva. Le cuccette devono avere dimensioni adeguate e devono essere sempre piene con materiale morbido per dare il massimo comfort. La ventilazione va controllata: soprattutto d’estate vi deve essere un adeguato flusso di aria anche all’altezza della bovina coricata (0,5 m. da terra). Con un semplice anemometro ha mostrato come è possibile misurare il flusso e per regolare, poi, la velocità ed il posizionamento dei ventilatori.

Gerard Cramer, in un’altra stazione, esaminando alcune vacche nel travaglio, ha parlato di pareggio e cura delle lesioni podali: a suo parere è fondamentale che la suola ortopedica abbia uno spessore elevato, più dei due centimetri standard, mentre il bendaggio delle lesioni è pressoché superfluo.

Il gruppo di Zinpro, composto da Huw McConochie e Maria Laure Ocana, ha condotto il terzo workshop focalizzandosi sugli aspetti gestionali, metabolici e nutrizionali importanti per la prevenzione delle zoppie. Gli oligoelementi quali rame, manganese, zinco e selenio sono fondamentali per la struttura della scatola cornea; le zoppie, che si verificano soprattutto durante fasi di transizione, sono causate non tanto dalla nutrizione quanto dall’infiammazione delle strutture interne. Zinpro ha creato un proprio software, FirstStep, per analizzare e indirizzare le misure per la risoluzione dei problemi.

Sempre il 16 settembre, si sono svolti due corsi per veterinari, presso la Facoltà di Medicina Veterinaria di Padova (Legnaro): uno di ultrasonografia e l’altro sulla chirurgia che è possibile effettuare in “campo” sull’arto bovino. La lezione teorica di chirurgia si è svolta presso la Corte Benedettina, antico convento ora utilizzato per la didattica dalla Facoltà di Padova; docenti sono stati il professor André Desrochers della Facoltà di Veterinaria di Montreal (Canada) ed il professor Alexander Starke dell’Università di Lipsia, in Germania. Le esercitazioni pratiche, su arti di bovini macellati, si sono svolte nella sala anatomica della Facoltà. Docenti del corso di Ultrasonografia dell’arto bovino sono stati il prof. Johann Kofler e la dr.ssa Jasmine Laschinger dell’Università di Vienna e il Prof. Karl Nuss di Zurigo. Entrambi i corsi hanno fatto il sold out, con circa 40 partecipanti.

2°, 3° e 4° Giorno

La parte clou del convegno si è svolta dal 17 al 19 settembre a Venezia, al centro congressi Terminal 103, sull’isola del Tronchetto. Nei primi due giorni, 20 fra i maggiori esperti mondiali del settore hanno fatto il punto sulle attuali conoscenze scientifiche nelle diverse materie.

Il primo giorno è stato quasi interamente dedicato alla Dermatite Digitale: un vero e proprio “DDDay”, un approfondimento necessario per quella che è attualmente la patologia podale più diffusa negli allevamenti e che ancora presenta aspetti poco conosciuti.

Il professor Mortellaro ne ha ripercorso la storia, da quando venne descritta per la prima volta, nel lontano 1972 in provincia di Cremona, sino alla più recente individuazione del problema anche negli allevamenti di bovini all’ingrasso italiani, categoria di animali che fino a pochi anni fa ne era esente. Il professor Stuart Carter ha fatto il punto sulle conoscenze in nostro possesso fino ad oggi per quanto riguarda cause e diffusione della patologia in allevamento, mentre il professor George Oikonomou, sempre della scuola di Liverpool, ha introdotto i concetti di microbioma e microbiota e ha parlato dell’importanza che possono avere nello sviluppo della patologia. Il dr. Gianluca Scacco ha parlato dell’utilizzo di nuove molecole per i bagni podali preventivi, non inquinanti e non cancerogene per l’uomo, e Dorte Dopfer ha, invece, illustrato l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nell’identificazione dei vari stadi della dermatite e completato il quadro della “stadiazione”.

Le altre relazioni hanno trattato temi altrettanto importanti: le zoppie nei bovini da carne e negli ovicaprini, gli studi sulla biomeccanica del piede bovino, la revisione critica delle basi scientifiche delle varie tecniche di pareggio funzionale, i regolamenti europei per il trasporto degli animali al macello, il mobility score e le zoppie osteo articolari non di origine podale. Jan Shearer (Iowa State University- USA) ha fatto una rassegna delle terapie delle varie lesioni, sottolineando che, in generale, il trattamento più corretto consiste nell’intervenire sulla lesione e somministrare anche degli antiinfiammatori, piuttosto che usare antibiotici per via generale. Non ultimo il Dr. Andrea Casellato che, nella sua relazione, ha espresso nuovi concetti per la raccolta e l’utilizzo di dati di alta qualità, durante il pareggio e la cura delle lesioni podali.

Nella terza giornata di congresso, sempre a Venezia (19 settembre), sono state presentate 50 comunicazioni scientifiche libere, selezionate da una commissione internazionale, sulle più recenti ricerche nel campo della podologia. Altrettanti poster sono rimasti esposti per la lettura nella hall del convegno.

5° Giorno

Il congresso si è concluso il 20 settembre presso l’azienda Agricola Venturin, a Visnadello di Spresiano (TV). La stalla ha circa 250 vacche in lattazione, con annesso caseificio e spaccio di vendita, e nei prossimi anni verrà ingrandita raddoppiando il numero di animali.

Grazie all’accoglienza e alla collaborazione della famiglia Venturin, sono stati organizzati 6 workshop, a cui hanno partecipato circa 90 persone, dai contenuti molto attuali e di grande utilità per il lavoro quotidiano degli hoof trimmers.

Davanti ai recinti delle vitelle e delle manze fino ai 18-20 mesi di età, Andrea Fiedler e le colleghe Charlotte Kruger e Katarina Grimm, hanno affrontato gli aspetti dell’allevamento e della gestione della rimonta che potrebbero condizionare la corretta conformazione e salute del piede nel momento in cui gli animali entreranno in produzione. Workshop molto apprezzato perché di assoluta novità in quanto gli animali giovani vengono considerati, di solito, solo quando sono zoppi.

In un’altra zona della stalla, Laura Randall assieme a Nick Bell e a James Wilson, si sono occupati di Mobility Score: dopo una breve esposizione dei concetti base, i partecipanti sono stati invitati ad assegnare un punteggio alla locomozione delle bovine scelte, alcune zoppe ed altre sane; una di quelle zoppe veniva poi immessa nel travaglio per la diagnosi delle lesioni eventualmente presenti e per discutere della corrispondenza o meno col punteggio assegnato.

In un’altra stazione, Dorte Dopfer, nella sua dimostrazione, ha simulato il rilevamento della Dermatite digitale su bovine vive, utilizzando foto di piedi lesionati e sani. Un insieme di videocamere, collegate ad un cellulare o ad un computer, tramite un’applicazione dedicata, ne rilevavano la presenza e contemporaneamente registravano la matricola auricolare dell’animale affetto.

In un’altra postazione, Irene Riviera, assieme a Cristian, Emanuele, Fabio e Roberto Sossi, ha spiegato, con una presentazione, come viene impostato e programmato il lavoro di pareggio nell’attività quotidiana del gruppo, a seconda delle caratteristiche della stalla e delle esigenze del cliente. Successivamente, nel cantiere di lavoro precedentemente installato, hanno fatto una dimostrazione di movimentazione delle bovine rispettando i criteri di “low Stress”.

Pochi metri più in là, Daniel Zalduendo ed Eki Gonzales hanno parlato dei fattori di rischio legati alla postura che si assume durante il pareggio e ai rischi di traumatismi legati all’utilizzo delle frese taglienti. Successivamente, hanno illustrato le pratiche da mettere in atto per prevenire gli infortuni sul lavoro sia a breve che a lungo termine. Argomento importantissimo perché troppo spesso la sicurezza viene messa in secondo piano.

Gerard Cramer si è, invece, confrontato con i partecipanti sul pareggio funzionale e sul trattamento delle lesioni; vi sono stati scambi di opinioni sulla tecnica utilizzata, sul tipo di fresa utilizzato e sulla larghezza e profondità del modello, con gli unghioni che vengono spesso lasciati grezzi, “sporchi”, prediligendo la robustezza all’estetica.

L’appuntamento per il prossimo congresso mondiale è nel 2027 a Copenaghen.

Questi cinque giorni, oltre all’aggiornamento scientifico, hanno favorito momenti di contatti professionali e piacevoli momenti di consolidamento e nascita di vecchie e nuove amicizie.

Qui di seguito gli album completi di fotografie e video di tutte le giornate del convegno.

Un grande riconoscimento e ringraziamento va alla Facoltà di Veterinaria di Padova per aver ospitato e permesso che parte di questo convegno fosse organizzato nelle strutture universitarie.
La buona riuscita del convegno è stata legata, anche, al grande lavoro svolto dalle interne e dalle studentesse dell’ultimo anno delle Facoltà di Medicina Veterinaria di Padova e di Lodi.

Senza questo prezioso lavoro di gruppo nulla sarebbe potuto accadere.
CI VEDIAMO A COPENAGHEN NEL 2027.